Posso fare gli impianti se ho l’osteoporosi?
Oggi più del 20% della popolazione italiana ha una età maggiore di 65 anni e il 4% maggiore di 80 anni.
Si stima che in Italia 3,5 milioni di donne e 1 milione di uomini siano affetti da osteoporosi responsabile di fratture da fragilità ossea soprattutto in una donna su due dopo i 70 anni.
Nella maggior parte dei casi questi pazienti non hanno ricevuto una diagnosi e una terapia specifica infatti solo il 20% riceve un trattamento farmacologico adeguato venendo trattati quasi sempre da medici di base e non da specialisti di questa patologia.
I farmaci oggi più usati sono i bifosfonati o nuovo molecole come il denosumab che possono creare dei problemi nel corso di interventi di chirurgia orale come le estrazioni o l’implantologia.
Ecco perché nel nostro studio abbiamo instaurato un percorso diagnostico in collaborazione con un gruppo di endocrinologi che si interessano di questo problema che si chiama S.O.M.I(Screenning Osteometabolico Implantare) che ha come obbiettivo non soltanto di selezionare i pazienti candidati alla chirurgia implantare attraverso una valutazione specialistica, ma anche di portarli nelle migliori condizioni cliniche e farmacologiche diminuendo cosi sia le percentuali di insuccesso che le possibili complicanze.
Infatti attraverso una visita da parte di un endocrinologo e la prescrizione di alcuni esami particolari abbiamo la possibilità di valutare se la terapia farmacologica in corso sia corretta o no ed eventualmente prescriverne una nuova in base ai più moderni dati della letteratura scientifica.
Inoltre esistono delle linee guida per i pazienti che sono in terapia con questi farmaci sia dal punto di vista farmacologico (antibiotico terapia) che alla preparazione dal punto di vista igienico all’intervento di implantologia messe a punto dalla SISBO (Società Italiana studio Bifosfonati in Odontoiatria) di cui il Dott. Zuffetti Francesco è un socio fondatore.
Concludendo i pazienti affetti da osteoporosi non hanno controindicazioni all’implantologia infatti le percentuali di successo tra i pazienti affetti da osteoporosi e quelli non affetti sono assolutamente sovrapponibili come si evince dai dati della letteratura scientifica.